Con molto piacere pubblichiamo l’ultima lettera che abbiamo ricevuto dalla missione di Padre Armando.
Cari amici,
Dal 28 settembre scorso mi trovo infine a N-giamena, capitale del Ciad (più di 1 milione e mezzo di abitanti). Marco Bertoni – saveriano come me, originario di Rizzolo – Udine – mi aspettava da qualche giorno. Siamo ospiti in una casa lasciata libera da una congregazione di suore. Ci troviamo bene. Stiamo prospettando le zone della città che ci sono proposte per installarci e cominciare un lavoro missionario. Siamo impressionati dall’estensione di queste periferie che si prolungano a vista d’occhio in queste pianure senz’alberi. Nei giorni che vengono dovremmo poter decidere sul nostro futuro. In vista c’è anche l’acquisto di un terreno e costruzione di una casa che appartenga alla Congregazione. Abbiamo gli occhi su una casetta proprietà della diocesi. La posizione è buona; ci sarebbero dei lavori da fare. Ma sarebbe una buona soluzione, piuttosto che comprare e costruire dal nulla!
Marco e io abbiamo intanto cominciato a imparare l’arabo locale. Seguiamo delle lezioni. Il mio ‘disco duro’ comincia a essere sovraccarico. Vedremo alla lunga i risultati! Il coraggio c’è. Siamo arrivati in un momento di movimenti sociali. Il governo ha annunciato misure severe per contenere le spese pubbliche a causa del calo del valore del barile di petrolio, tra le entrate principali del Ciad. Ma la gente non è convinta: da tanti anni – dicono – il Paese è spogliato dal gruppo dirigente; ci riportino i nostri soldi e ce ne sarà per tutti ! Conclusione : tutto è bloccato, scuole, università, ospedali, apparato giudiziario… Intanto la vita qui a N-giamena è estremamente cara. La gente soffre. Come sempre, sono i poveri che ci rimettono.
Porto nel cuore e nella preghiera ognuno/a di voi. Tanti volti; tante storie. Vi chiediamo una piccola preghiera per noi che cominciamo questa avventura missionaria. Le comunicazioni non sono qui così facili. Anche i social media sono bloccati a causa dei disordini. Farò del mio meglio. Un saluto e un abbraccio,
p. Armando COLETTO, Saveriano
31 ottobre 2016