Pubblichiamo la lettera che Padre Armando ci ha inviato augurandoci buon Natale.
Cari amici e parenti.
Due mesi sono passati dal nostro arrivo a N-giamena (Ciad), padre Marco Bertoni e io. Tengo a far arrivare un saluto a ognuno/a con qualche notizia che ci aiuti a tenerci uniti.
Si è trattato di un vero e proprio tuffo in una realtà relativamente nuova per me, che è culminato in questi ultimi giorni (fine novembre) con un viaggio di mille chilometri dall’ovest del Ciad (N-giamena) all’est (le città di Abeche e Biltine). Ambiente totalmente arabizzante, savana alle porte del deserto, grande influenza del Sudan vicino (a 170 km), lingua araba, comunità cristiane piccolissime e molto disperse. I Missionari Comboniani che sono lì hanno una comunità (tra le altre) da seguire a 500 km verso il nord! Una ‘parrocchia’ di quasi mille chilometri di lunghezza!
Noi a N-giamena stiamo scoprendo tutto: l’ambiente, il modo di vivere, i problemi sociali e politici, la vita della chiesa. La capitale è naturalmente un crogiuolo di tutte le tribù di cui è composto il Paese (più di 200). In alcuni quartieri si sono concentrati moltissimi cristiani provenienti dal sud. Assemblee domenicali con 700 e più cristiani; lingua dominante: lo Ngambay, lingua della regione più anticamente cristianizzata (frontiera con il Centrafrica). Altri quartieri sono quasi interamente ‘arabi’, popolati da gente dell’est e del nord. In ogni modo, le moschee sono dappertutto e alle quattro del mattino cominciano a chiamare i fedeli alla preghiera con rinforzo di altoparlanti. E’ la nostra sveglia mattutina. Alle cinque e un quarto, la campana chiama invece i cristiani alla messa. Il ‘confronto’ Islam-Cristianesimo si sente nell’aria. Si parla di convivenza pacifica, ma è tutta da costruire. Sono piuttosto i cattolici che ci tengono e che fanno dei passi; altri invece hanno in testa che il Ciad è Paese islamico. Le statistiche, loro, indicherebbero un trenta per cento di Cristiani; non è poco.
Poi c’è tutta la situazione politico-sociale che è particolarmente tesa in questi ultimi mesi. Scioperi a catena, proteste, incidenti, violenze. La scusa è quella delle diminuite entrate del petrolio; conseguenza: delle misure draconiane di contenimento delle spese della funzione pubblica. Di fatto, sono solo i piccoli funzionari che ne soffrono; i grandi continuano… alla grande! La comunicazione è controllatissima; le manifestazioni pubbliche praticamente proibite. Improvvisazione, impunità, diritti misconosciuti, arbitrario, possono essere la sintesi con conseguente miseria che imperversa e frustrazione soprattutto dei giovani. L’anno scolastico e accademico non comincia ancora; non sarebbe la prima volta che si sarà obbligati a dichiarare ‘l’anno bianco’: anni persi per i giovani senza prospettive di futuro.
In questo contesto, padre Marco e io ci stiamo organizzando; presto sapremo quale settore della periferia immensa della città ci sarà affidato. Intanto continuiamo con i corsi di arabo (parlata locale) per avere uno strumento di comunicazione al largo: è lingua ufficiale insieme al francese. Soprattutto è lingua franca da qui fin verso l’est e il nord di questo immenso Paese.
Prima di chiudere, vi comunico che il 20 ottobre scorso in una catastrofe ferroviaria successa in Camerun è morto anche il nostro confratello missionario padre Carlo GIROLA che ha passato tanti anni anche in Ciad. Oltre un centinaio di morti e diverse centinaia di feriti. Padre Carlo aveva 68 anni ed era molto attivo.
La nuova missione che mi/ci è stata affidata qui in Ciad non sarà facile. Ma siamo sereni e contenti di essere stati mandati in questa situazione provocante da diversi punti di vista. Siamo convinti che bisogna rischiare per avere qualcosa di buono. Non siamo qui per noi, ma per un Ideale che da duemila anni percorre il mondo e che è destinato a dare un contributo per un PIU’ della nostra Umanità, un MEGLIO, un PIU’ BELLO. Gesù Cristo può fare questo. Auguri a ognuno/a : anche tu puoi fare la tua parte per il nostro Mondo. Buon Natale, buon anno!
p. Armando COLETTO
Missionario Saveriano
1° dicembre 2016