Le ultime notizie dalla missione in Ciad del nostro concittadino padre Armando.
N-giamena : capitale del Ciad alle porte del deserto del Sahara. Una città che ha poco più di cent’anni di vita, nata dall’avanzata coloniale francese. Pochi anni fa era ancora un grosso villaggio. Ora si è modernizzata e le periferie scoppiano da tutte le parti col favore della crisi economica. I giovani cercano le opportunità in città. Pare che abbia già superato il milione e mezzo di abitanti, in grande maggioranza giovani.
I Saveriani sono fatti per le situazioni difficili… Nel 2013, due avvenimenti hanno dato una scossa salutare anche ai Saveriani: il nuovo papa Francesco invita fortemente tutta la Chiesa ad ‘uscire’ verso le periferie; il Capitolo (Assemblea) Generale dei Saveriani centra la sua attenzione proprio sulla necessità di ‘scentrarsi’ sempre di più verso i non cristiani del mondo. Noi qui – Saveriani presenti in Ciad e in Camerun – abbiamo accolto queste provocazioni e abbiamo deciso di … andare più lontano. Lontano non solo geograficamente : N-giamena si trova a circa 250 km più al nord della comunità di Bongor, una delle tre comunità saveriane attuali presenti sul territorio ciadiano. Lontano soprattutto come prospettiva missionaria: cominciare qualcosa di nuovo, in una Chiesa poco conosciuta da noi, con pochissimo personale locale, in una città in cui tutte le tribù del Paese tentano di convivere non senza tensioni, in una regione che si situa al limite tra le zone d’influenza musulmana (nord / est) e cristiana (soprattutto al sud), … Molte sfide concentrate!
Deciso, fatto ! Bertoni Marco e Coletto Armando – da lungo tempo sul terreno missionario tra Ciad e Camerun – sono inviati a N-giamena e vi arrivano effettivamente in settembre 2016. Discretamente s’inseriscono nell’ambiente e nella Chiesa locale. Il nuovo vescovo è imbarazzato: i campi di lavoro sono tanti, i bisogni sono troppi. Dove inviare i ‘nuovi’ missionari che ci arrivano? La periferia sud della città è scelta per creare qualcosa di nuovo. Ci sono già alcune Comunità Ecclesiali di Base che si riuniscono nei quartieri. Si comincerà da lì per andare oltre.
Ma la presenza saveriana vorrebbe essere non solo territoriale. Vorrebbe impegnarsi su fronti che sono congeniali al Dono speciale che Dio ha fatto al suo santo Fondatore, Mons. Conforti. Alcuni di questi fronti sono già individuati. Aiutare la Chiesa a mantenere uno slancio missionario verso i non cristiani; impegnarsi concretamente a agire in favore di maggiore giustizia sociale in un Paese ancora in balìa dell’impunità, del non rispetto della legge; entrare nel vasto mondo dei giovani lasciati a sé stessi e scoraggiati per la mancanza di prospettive positive per l’avvenire; dare un apporto alla convivenza pacifica tra le religioni.
I fronti sono individuati; ora ci vogliono i combattenti e le armi per combattere! Marco e Armando faranno del loro meglio, aspettando rinforzi e contando anche sulla Provvidenza per poter vivere e lavorare. Per ora sono alloggiati provvisoriamente in una casa messa a loro disposizione dalla diocesi. Ma questa casa non si trova sulla zona di azione. Il progetto sarebbe di poter essere in mezzo alla gente per una presenza più facile e vissuta nel quotidiano della vita. Nella zona affidata ai Saveriani si dovranno cercare non solo una casa per i missionari ma anche dei terreni per riunire i cristiani che già ci sono, per formare i giovani, per proporre attività di promozione umana, per far incontrare la gente dei quartieri in modo che impari a vivere e lavorare insieme per la crescita del Paese. Tutto o quasi resta da fare.
Da quanto abbiamo finora capito, la sfida maggiore in questa grande città è proprio quella della convivenza. La storia del Ciad è purtroppo ricca di divisioni, opposizioni, fazioni, paure reciproche, mancanza di fiducia, sfruttamenti … Ci sono delle fratture profonde che richiederanno tempo per essere sanate. Una delle nostre ambizioni sarebbe proprio di poter dare il nostro contributo per aiutare i ciadiani ad avanzare nella giusta direzione. Noi pensiamo che il Vangelo sia la medicina giusta per questa malattia difficile da curare. Gesù Cristo è venuto proprio per riunire, per portare davanti al Padre una Famiglia di figli che si sentono finalmente fratelli. Si tratta di costruire persone con una nuova visione della vita, del mondo !
COLETTO Armando sx
N-giamena – Ciad, 03 marzo 2017