Vi proponiamo l’ultima lettera che abbiamo ricevuto da Padre Armando:
Carissimi.
Più di nove mesi sono già passati dal nostro arrivo a N-giamena. Le stagioni si susseguono. Dopo la lunga stagione secca – relativamente fresca all’inizio (novembre-febbraio) e molto calda poi (marzo-maggio) – le piogge sono arrivate. Tutto riprende vita. La gente ha coltivato intensamente i bordi del fiume Chari (Sciari) all’avvicinarsi delle piogge e tutto diventa verde. Ora pian piano l’acqua del fiume crescerà fino ad arrivare a un massimo in ottobre, quando in molti punti del suo lungo percorso uscirà dal suo letto per riempire tutti i bassifondi. Diventeranno provvidenzialmente una ricca riserva d’acqua per i molteplici bisogni della gente, riserva di pesce, d’erba, di terreni umidi coltivabili quasi in ogni stagione.
A N-giamena si congiungono due fiumi, il Chari e il Logone che per l’ultimo tratto fa da confine con il Camerun fin su, nel Lago Ciad. Anche se il clima della regione è rude, la posizione è interessante per la gente. Pescatori e coltivatori trovano il loro conto. Per il resto, moltissima gente vive qui di piccolo commercio. A pochi chilometri da qui c’è – dall’altra parte del confine col Camerun – una cittadina che rifornisce molte cose, soprattutto viveri. Da lì passava fino a poco tempo fa anche un’infinità di articoli diversi in provenienza dalla Nigeria vicina. Ora le frontiere con la Nigeria sono in certa misura bloccate a causa del gruppo Boko Haram, e allora è il Camerun che ne guadagna.
Padre Marco e io siamo sempre dietro il dossier ‘una casa per i Saveriani a N-giamena’. Un terreno è in vista. La Provvidenza ha cominciato a manifestarsi e speriamo di poter ben presto concludere l’operazione. Si tratterà poi – in funzione delle forze che avremo – di progettare e costruire… Facile da scrivere ! Ma non ci scoraggiamo. Abbiamo fatto avanzare questa questione profittando del fatto che la crisi economica che imperversa in Ciad facilita l’acquisto di terreni a prezzi interessanti, anche se i prezzi della Capitale restano sempre elevati.
Abbiamo anche profittato del fatto che non siamo ancora fissati sui compiti che il Vescovo intende affidarci. Allora continuiamo a rendere dei servizi di qua e di là a parrocchie, comunità religiose, gruppi e Movimenti, anche per trovare qualcosa da vivere. Padre Marco sfrutta il tempo libero – anche qui provvidenzialmente – per mettere in ordine tutta la massa di ricerche etnologiche fatte in trent’anni di presenza tra i Musey del sud. Ha già fatto delle pubblicazioni nel passato; ora sta curando l’edizione di altri due libri molto interessanti per la salvaguardia di una cultura che, come altre, rischia di perdersi. In questo senso, padre Marco è in continuità con quanto i missionari hanno sempre fatto nel campo delle culture: trascrizione delle lingue locali, raccolte di proverbi, racconti, tradizioni, miti, elaborazione di grammatiche e dizionari, traduzione della Bibbia e di altri testi in lingua, collezioni di oggetti tradizionali che stanno ormai scomparendo.
Quanto a me, non resto inattivo, naturalmente. Oltre alla mia passione per la Bibbia, che mi occupa tutti i giorni, sto lavorando da un certo tempo alla traduzione francese di alcuni testi del nostro Fondatore, San Guido Conforti. Vorremmo farne una collana per temi, ad uso dei Saveriani dei paesi francofoni dell’Africa. E’ un lavoretto che ha diversi vantaggi. Primo fra tutti di ‘obbligare’ me stesso ad avvicinare scritti che non conoscevo proprio; è per me un approccio più profondo del pensiero del nostro Fondatore. In secondo luogo, è un servizio reso alle nuove generazioni saveriane che vengono dall’Africa, le quali difficilmente possono avvicinare dei testi scritti in un italiano già un po’ datato, a volte arduo anche per noi. San Guido Conforti (morto nel 1931) sarà così anche meglio conosciuto in Africa da molti amici africani che stimano i Saveriani per la loro opera missionaria. Non parlo poi di altri lavori che ho per le mani. Continuo sempre ad andare alla prigione per la messa domenicale.
Saluto vivamente ognuno/a di voi. Tutti i giorni porto nella preghiera le tantissime persone che mi hanno affidato le loro preoccupazioni. L’amicizia, la simpatia e la comunione ci legano. E’ una rete gettata nel mondo intero nella quale siamo tutti presi e che ci fa già uno, aspettando et impegnandoci per la realizzazione del ‘che TUTTI siano UNO’ chiesto da Gesù al Padre.
Armando COLETTO sx N-giamena – Ciad, 09 luglio 2017
Missionario Saveriano
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